Scopri le ultime criticità e richieste avanzate da ANCE durante l’audizione alla Camera sul Superbonus 110. La mancata proroga, i lavori incompleti, e le implicazioni economiche: tutto ciò che devi sapere. Leggi le ultime notizie su l’appello di ANCE per una soluzione equa.
Ciao a tutti! Oggi parliamo di una notizia calda che coinvolge ANCE, l’Associazione Nazionale Costruttori Edili, che è tornata in audizione alla Camera in occasione della conversione in legge del decreto 212/2023. L’obiettivo? Sottolineare le criticità che persistono a seguito della mancata proroga del Superbonus 110.
Le Richieste dell’ANCE e le Criticità Non Risolte
Durante l’audizione, ANCE ha messo in luce le criticità ancora irrisolte dovute alla mancata proroga della normativa che avrebbe consentito di completare quei lavori che, al 31 dicembre 2023, erano in uno stato di avanzamento del 60%. La richiesta principale è di permettere di eseguire, nei primi mesi del 2024, le opere al 110% o al 90%, al fine di chiudere in modo ordinato l’esperienza del Superbonus. Tuttavia, finora, nessuna azione è stata intrapresa.
Il Dilemma dei Lavori Incompleti e la Richiesta di Proroga
Il decreto 212/2023 ha affrontato la problematica dei lavori incompleti, offrendo la possibilità a coloro che avevano eseguito un SAL (Stato Avanzamento Lavori) entro il 31 dicembre di non subire il recupero da parte dell’Agenzia delle Entrate. Tuttavia, questo approccio non risolve completamente il problema secondo ANCE. Molte persone potrebbero essere incentivate ad abbandonare i cantieri, e ciò non risolve le controversie tra condomini, committenti e imprese.
La Necessità di una Proroga: Numeri e Implicazioni
ANCE sottolinea la necessità di una proroga per chi ha raggiunto uno stato di avanzamento lavori del 60% entro il 31 dicembre. Questa estensione dovrebbe consentire di eseguire i lavori fino al 29 febbraio, offrendo alcune settimane in più per completare le opere al 110%. L’assenza di una proroga mette a rischio circa 40.000 cantieri condominiali e coinvolge circa 350.000 famiglie, per un ammontare totale di 28 miliardi di euro. La prospettiva di contenziosi e progetti incompleti potrebbe portare a una situazione problematica.
La Riduzione al 70% e le Implicazioni Economiche
Con la riduzione del Superbonus al 70%, si prospetta un imprevisto esborso economico che molti non avevano preventivato nei loro piani iniziali. ANCE sottolinea che il contributo per le famiglie a basso reddito previsto per il 2024 non sarà sufficiente. Questo, secondo ANCE, potrebbe portare a una serie di contenziosi e difficoltà per chi vorrebbe completare i lavori.
Ulteriori Modifiche Necessarie
Durante l’audizione, ANCE ha anche sollevato la questione delle demolizioni e ricostruzioni nei piani di recupero nelle zone sismiche 1, 2 o 3. Una modifica che consente l’accesso alla cessione del credito e allo sconto in fattura solo a chi ha presentato la pratica prima del 31 dicembre. ANCE chiede una revisione di questa restrizione durante il processo di conversione in legge del decreto 212.
Conclusioni e Appello all’Ascolto
In conclusione, ANCE ribadisce la necessità di dare più tempo a coloro che, per cause indipendenti dalla propria volontà, hanno subìto rallentamenti nei loro progetti. La proroga è vista come un mezzo fondamentale per evitare contenziosi e garantire che tutti (o quasi) possano completare i lavori iniziati. L’appello è chiaro: ascoltate le richieste e adottate misure che tutelino chi ha investito nel Superbonus 110.
Ti ringrazio per essere arrivato fin qui. Ci vediamo al prossimo aggiornamento!
Fonti
ANCE
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