NIENTE RESTRIZIONI ALL’UCRAINA | il Parlamento Europeo dice di togliere i divieti a KIEV


Logo Geometra copia4

Oggi voglio parlarti di una recente risoluzione del Parlamento Europeo che potrebbe segnare un importante cambiamento nella guerra tra Russia e Ucraina. In un momento in cui i riflettori sono puntati sull’intensificazione del conflitto, l’Unione Europea ha approvato una risoluzione che invita gli stati membri ad eliminare molte restrizioni sull’uso di armi da parte dell’Ucraina, inclusa la possibilità di colpire direttamente obiettivi in Russia.

Niente Restrizioni per Kiev: il Parlamento Europeo Sostiene l’Ucraina

Il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione che invita a fornire più soldi e armi all’Ucraina, e in modo molto più rapido. Ma la questione che fa discutere di più è l’abolizione delle restrizioni sull’uso di queste armi. In poche parole, l’Ucraina potrà usare armi occidentali per colpire anche sul territorio russo, se gli stati membri adotteranno i contenuti della risoluzione.

Sì, hai letto bene: non solo il supporto militare verrà intensificato, ma verrà anche meno quel vincolo che fino a oggi impediva a Kiev di attaccare oltre i propri confini, in profondità, con armi occidentali. Questo apre la strada a una guerra potenzialmente ancora più ampia, una mossa che il Parlamento Europeo sembra ritenere necessaria per garantire la piena autodifesa dell’Ucraina.

Le Sanzioni: Un’Altra Freccia nell’Arco

La risoluzione non si ferma qui. Accanto alla questione delle armi, si torna a parlare delle sanzioni. Il Parlamento invita i Paesi membri a mantenere e persino estendere le sanzioni contro Russia e Bielorussia, colpendo chiunque fornisca a Mosca tecnologie militari o a doppio uso, in particolare Tehran e la Corea del Nord.

Le sanzioni contro la Russia sono state finora considerate “efficaci” da molti esponenti europei, anche se la realtà dei fatti mostra come l’economia russa abbia retto meglio del previsto. Mentre noi celebriamo piccoli successi economici, i russi continuano a correre e noi rimaniamo “allo zero virgola”. Un concetto su cui riflettere.

Armi Tedesche e il Dilemma dei Missili Taurus

Uno dei nodi più intricati è quello delle forniture militari, tra cui spiccano i missili Taurus, a lungo raggio, prodotti dalla Germania. Fino a oggi, il cancelliere tedesco Olaf Scholz aveva esitato a inviarli, temendo di essere visto come il leader che ha esteso la guerra al territorio europeo. Ma la risoluzione del Parlamento Europeo mette pressione su Berlino: è ora di inviare anche i missili Taurus.

Questo rappresenta un altro passo verso una guerra ancora più totalizzante, dove nessun territorio sembra più al sicuro.

Investimenti Militari: Un Impegno per Tutti

Un altro elemento cruciale della risoluzione è l’invito rivolto a tutti i Paesi membri dell’Unione Europea e della NATO a destinare almeno lo 0,25% del loro PIL al sostegno militare all’Ucraina. Poco o tanto, dipende dai punti di vista. Ma è chiaro che si sta chiedendo un impegno collettivo a lungo termine, con l’Europa che si prepara a un conflitto prolungato.

Non solo soldi, ma anche un regime giuridico per la confisca dei beni statali russi congelati: il Parlamento chiede che questi beni vengano confiscati, non solo congelati, e che vengano usati per risarcire l’Ucraina per i danni subiti. Una mossa che secondo molti esperti economici potrebbe avere conseguenze devastanti per l’Europa stessa, danneggiando la stabilità economica e la fiducia internazionale.

Una Pace Sostenibile? Solo se la Russia si Ritira

Mentre il Parlamento Europeo auspica, almeno sulla carta, una soluzione pacifica, chiarisce che qualsiasi negoziato di pace dovrà includere il ritiro completo della Russia da tutti i territori ucraini, inclusa la Crimea. Sembra dunque lontana l’idea di un cessate il fuoco o di un accordo immediato. Nel frattempo, l’Ucraina continua a essere devastata, con infrastrutture energetiche a pezzi, città sotto attacco e un inverno difficile all’orizzonte.

Chi Paga il Conto?

Alla fine, chi pagherà per tutto questo? I soldi destinati all’Ucraina provengono dalle tasche dei contribuenti europei. Sono stati annunciati altri 200 milioni di euro per sostenere l’Ucraina durante l’inverno, tra aiuti umanitari e riparazioni di infrastrutture energetiche. Ma la domanda resta: come si farà a riparare infrastrutture in un Paese costantemente sotto i bombardamenti? Si rischia di buttare soldi che potrebbero non portare a nulla se i lavori di riparazione verranno distrutti il giorno dopo.
È necessario più che mai intraprendere concretamente le vie diplomatiche per un cessate il fuoco.

Questa situazione mi lascia molti dubbi, e immagino li lasci anche a te. Non siamo più solo spettatori, ma attori in questa crisi. E mentre i Paesi europei si impegnano a spendere sempre di più, sembra che la pace resti ancora un miraggio lontano.

Un Futuro Incerto

La risoluzione approvata dal Parlamento Europeo è un chiaro segnale che l’Europa non intende arretrare di un passo. Anzi, sembra pronta a intensificare il proprio coinvolgimento nel conflitto. Ma la domanda che resta è: dove ci porterà tutto questo? Le risposte non sono affatto semplici, e il rischio è che, alla fine, il costo di questa guerra lo pagheremo tutti.
In parte le stiamo già pagando.

Le fonti dell’articolo

_____________________
Grazie per aver letto questo articolo!
Se ti è piaciuto ti invito ad abbonarti 👈 qui.

Con il tuo sostegno, potrò continuare a produrre contenuti di qualità e a condividere le mie conoscenze e le mie idee con te, sia attraverso il sito che attraverso i miei video su YouTube.
Grazie per il tuo supporto!

Le informazioni ed i pareri contenuti in questo Sito, così come quelli forniti in risposta ai commenti sotto agli articoli e ai video, sono consigli e opinioni personali e sono espressi in forma acritica sulla base delle informazioni recuperate dalle fonti.

grazie

Danilo Torresi

.

Lascia un commento