Negli ultimi tempi, le notizie che ci arrivano dal Parlamento Europeo e dalle altre istituzioni internazionali ci stanno conducendo verso una direzione preoccupante: l’ombra di una possibile guerra mondiale con l’utilizzo di armi nucleari diventa sempre più concreta. La recente risoluzione del Parlamento Europeo, sostenuta da figure come Stoltenberg, Biden e altri leader, spinge in questa direzione, avallando decisioni che potrebbero avere conseguenze disastrose.
Ci troviamo di fronte a un rischio catastrofico, una guerra mondiale che non si limita più solo all’Ucraina, ma che rischia di espandersi contro la Russia stessa. E mentre si annunciano aiuti finanziari straordinari per l’Ucraina, come i 200 milioni di euro per le infrastrutture danneggiate e i 35 miliardi promessi dalla Commissione Europea, ci si interroga su dove stiamo andando. Siamo davvero disposti a sacrificare la nostra stabilità economica e politica per sostenere un conflitto che sembra non avere fine?
La Risoluzione Europea: Un Escalation Pericolosa
La risoluzione recentemente approvata dal Parlamento Europeo ha fatto scattare l’allarme in Russia, e non solo. Essa non solo prevede maggiori forniture di armi e munizioni per l’Ucraina, ma invita esplicitamente gli Stati membri a revocare le restrizioni sull’utilizzo di queste stesse armi per colpire obiettivi militari in territorio russo. Questo cambiamento di rotta, che include anche la richiesta alla Germania di inviare i missili a lungo raggio “Taurus”, ha irritato profondamente Mosca.
Non possiamo sottovalutare la gravità della situazione. Putin stesso aveva avvertito, prima dell’incontro tra Biden e Starmer, che l’utilizzo di missili a lungo raggio come gli “ATACMS” e gli “Storm Shadow” richiederebbe la presenza di personale NATO, il che significherebbe una partecipazione diretta dell’Alleanza alla guerra contro la Russia. Di fatto, equivarrebbe a dichiarare ufficialmente guerra a Mosca, con conseguenze che potrebbero portarci a una guerra nucleare.
L’Economia di Guerra: Una Nuova Era?
Ci dicono che dobbiamo prepararci a un’economia di guerra. Le spese per la difesa aumentano vertiginosamente, con paesi come la Polonia che investono il 4,7% del PIL, e altri Stati membri della NATO che raggiungono il famigerato 2% del PIL richiesto. Le pressioni su ogni nazione sono enormi, con l’inevitabile ricaduta sulle economie locali e sui cittadini.
Il messaggio è chiaro: il nemico è alle porte, e dobbiamo essere pronti a sacrificare tutto – dalle risorse finanziarie alla pace sociale – per far fronte a questa minaccia. Ma siamo davvero disposti a credere che tutto questo serva per difendere la nostra sovranità, la democrazia e la libertà? Oppure stiamo semplicemente alimentando un conflitto che, in fin dei conti, non ha altro fine se non quello di arricchire pochi potenti?
Le Reazioni della Russia
Non si sono fatte attendere le reazioni della Russia. La portavoce del Ministero degli Esteri, Maria Zakharova, ha parlato chiaramente: l’Occidente sta utilizzando la crisi in Ucraina come pretesto per attaccare la Russia. Continuano a inviare armi e denaro al regime di Kiev, presentando iniziative che vengono mascherate come “pacifiche”, ma che in realtà mirano solo a intensificare il conflitto.
Il Presidente della Duma, Vyacheslav Volodin, ha poi sottolineato come la richiesta del Parlamento Europeo di revocare le restrizioni per l’uso delle armi a lungo raggio contro la Russia apra inevitabilmente la strada a una guerra mondiale nucleare. Siamo, quindi, a un passo dal baratro.
Perché Ci Raccontano Questo?
La narrativa dominante ci vuole far credere che siamo minacciati da Putin e che dobbiamo fare sacrifici per difendere la nostra libertà. Ma chi ci guadagna veramente da tutto questo? Le grandi industrie delle armi, del petrolio, le lobby economiche che prosperano in tempo di guerra. La Russia, da parte sua, non ha mai dichiarato l’intenzione di invadere l’Europa. Eppure, ci viene detto che dobbiamo prepararci al peggio.
Dietro questa guerra non c’è solo l’Ucraina, che viene utilizzata come testa di ponte contro la Russia, ma c’è una lotta di potere, controllo e denaro. L’Europa sta pagando un prezzo altissimo, sia dal punto di vista economico che politico, diventando sempre più un’estensione della NATO e perdendo di vista la sua identità.
Le Conseguenze sulla Nostra Libertà
Quello che vediamo è un aumento delle decisioni autoritarie, che minano i diritti civili e sociali. Quando ci dicono che dobbiamo prepararci a una “guerra inevitabile”, ci stanno anche preparando a una società dove le scelte impopolari verranno imposte come necessarie per un “bene superiore”. Le libertà personali saranno gradualmente limitate, giustificate dalla minaccia esterna.
Alla fine, tutto questo non serve altro che a giustificare decisioni che non fanno altro che arricchire pochi a discapito di molti. Noi, cittadini comuni, ci ritroveremo a pagare il conto, sia in termini economici che di libertà.
Dove Stiamo Andando?
Siamo a un punto cruciale. Le scelte che vengono fatte oggi avranno un impatto devastante sul nostro futuro. Siamo di fronte a una crisi globale che non riguarda solo la guerra in Ucraina, ma che sta trasformando la nostra società, le nostre economie e il nostro modo di vivere. Ci spingono verso una guerra mondiale, e l’unica domanda che resta da fare è: siamo disposti a farci trascinare senza opporre resistenza?
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