Gli ucraini evitano il fronte con certificati falsi | Stoltenberg continua con le perle


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Bene, eccoci qui. Ormai è chiaro che la situazione in Ucraina non sta esattamente andando secondo i piani. Ti ricordi tutte quelle belle promesse di vittoria imminente? Tutti quei finanziamenti, armamenti e “convincenti” dichiarazioni sulla riconquista totale dei territori persi? Beh, la realtà sta dimostrando che tutto ciò non sta facendo altro che aumentare il numero delle vittime. E, diciamocelo, di riconquiste? Neanche l’ombra.

Ma c’è di più: gli ucraini stanno letteralmente facendo carte false per evitare il fronte. Sì, hai capito bene. Certificati falsi, medici compiacenti e una bella somma di denaro per evitare di dover combattere. Una scelta che, sinceramente, non mi sorprende affatto. Del resto, chi vorrebbe lanciarsi contro la Russia con la quasi certezza di non tornare a casa? Non biasimo chi tenta il tutto per tutto per sfuggire alla chiamata alle armi.

Certificati falsi: il business per evitare il fronte

Non lo dico io, lo dice il “Der Spiegel”, che ha portato alla luce questa pratica diffusa. Medici dell’Ucraina occidentale che hanno trasformato l’emissione di certificati fasulli in un business estremamente redditizio. Pare che il capo di una commissione medica abbia guadagnato milioni di euro rilasciando certificati di invalidità. E non è solo: sono stati condannati almeno altri 13 medici in Ucraina orientale per aver fatto la stessa cosa. Il prezzo per evitare il fronte? Circa 2.200 euro a persona. Eh sì, quando c’è da scegliere tra soldi e la morte quasi certa, non c’è da stupirsi che alcuni decidano di tirare fuori il portafoglio.

Ma attenzione: questo fenomeno non solo mette in evidenza le pratiche illecite, ma dimostra quanto poco sia reale quella narrativa secondo cui tutti gli ucraini vorrebbero andare in guerra per difendere la patria. La verità è ben diversa: la guerra, per molti, è una condanna a morte e, chi può, cerca di evitarla a ogni costo.

La disfatta sul campo e le dichiarazioni di Stoltenberg

Parliamo ora di Stoltenberg. Sì, non è scomparso! Nonostante il passaggio di consegne a Rutte, lui continua a regalarci perle di saggezza. E cosa ci dice adesso? Che “avremmo dovuto dare più supporto militare all’Ucraina molto prima dell’invasione”. Ma certo! Perché cosa ci sarebbe di meglio che riempire di bombe e missili un Paese prima di una guerra, così da evitare la guerra stessa, giusto? La logica è spiazzante. Secondo lui, gli alleati erano tutti troppo spaventati dalle conseguenze, ma ora sono orgogliosi di ciò che è stato fatto. Ah, orgogliosi… davvero confortante, non trovi?

Ma aspetta, Stoltenberg non si ferma qui. Dice che se avessimo armato l’Ucraina prima, forse avremmo reso più difficile per la Russia fare ciò che ha fatto. Ma davvero? La Russia ha invaso proprio perché l’Ucraina stava sempre più flirtando con la NATO e perché il Paese stava diventando una pedina strategica. Dare più armi prima non avrebbe fermato l’invasione, anzi, probabilmente avrebbe accelerato il disastro.

La realtà dei fatti: più morti, zero riconquiste

Facciamo un rapido punto della situazione. Sul fronte orientale, dalla regione di Kursk (in Russia) fino al sud, le cose non stanno esattamente andando a gonfie vele per Kiev. Praticamente, le forze russe stanno avanzando e, giorno dopo giorno, conquistano nuovi villaggi, come Zhelannye. La propaganda occidentale tace su queste sconfitte e si limita a ignorare la caduta di città strategiche, preferendo concentrarsi su questioni secondarie.

È chiaro che questa strategia di armare fino ai denti l’Ucraina ha solo causato più morti e disastri. Ma sembra che pochi se ne rendano conto, o forse preferiscono non farlo. Come ha recentemente dichiarato l’ambasciatore russo negli Stati Uniti, Anatoli Antonov, tutto questo armamento non sta portando a nulla di utile. Anzi, a spese dei contribuenti (americani ed europei), si sta solo prolungando una guerra che, alla fine, si sta rivelando una disfatta per l’Ucraina.

Le conclusioni che nessuno vuole ammettere

Alla fine, la realtà è una sola: armare e finanziare l’Ucraina non ha portato a riconquiste e non ha fermato la Russia. Al contrario, ha semplicemente aumentato il numero di vittime. E nel frattempo, Stoltenberg continua a suggerire che, se solo avessimo iniziato prima, le cose sarebbero andate meglio. Certo, perché più bombe avrebbero reso la situazione sicuramente meno tragica, no?

Insomma, siamo arrivati al punto in cui si parla più delle scuse e delle giustificazioni che dei reali fatti sul campo. E mentre ci raccontano la favola di un intero popolo unito e pronto a combattere fino all’ultimo, la verità è che molti cercano disperatamente di evitare il fronte, a costo di falsificare documenti o di pagare medici compiacenti.

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Danilo Torresi

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