Zelensky trema e accusa l’Europa per l’abbandono di Trump


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Dire che la situazione è caotica è un eufemismo. Con l’arrivo di Trump alla Casa Bianca, il presidente ucraino Zelensky si trova davanti a uno scenario che rischia di lasciarlo a bocca asciutta: niente più aiuti americani. Trump ha infatti firmato un ordine esecutivo che sospende gli aiuti esteri, mettendo l’Ucraina in una posizione estremamente scomoda. Kiev ora teme che il flusso di denaro che ha sostenuto lo sforzo bellico possa arrestarsi bruscamente.

L’Europa impreparata e le sanzioni che si ritorcono contro

Mentre Zelensky punta il dito contro l’Europa, accusandola di non essere abbastanza indipendente, Bruxelles si trova in una situazione altrettanto complicata. Dopo aver abbracciato senza riserve la politica di Biden, ora deve affrontare le conseguenze di una strategia che sembra ritorcersi contro: sanzioni che hanno colpito più l’Europa che la Russia e una dipendenza energetica mal gestita.

Secondo Le Monde, Kiev teme la pausa negli aiuti americani allo sviluppo. Il decreto di Trump, riportato da Ukrainska Pravda, afferma che “nessun ulteriore aiuto estero degli Stati Uniti sarà erogato se non in linea con la politica estera del presidente”. Tradotto: l’Ucraina potrebbe ricevere zero o, se fortunata, una piccola frazione di ciò che riceveva prima.

Zelensky e il panico a Kiev

Nonostante le rassicurazioni di alcuni funzionari ucraini, il panico a Kiev è evidente. Il direttore del Centro per la Lotta alla Disinformazione, Andri Kovalenko, ha dichiarato che la sospensione degli aiuti “non riguarda l’assistenza militare”. Ma le reazioni di Zelensky raccontano tutt’altro: il presidente ucraino sa bene che senza i fondi statunitensi la situazione diventerà insostenibile.

Nel frattempo, a Davos, Zelensky ha cercato di rassicurare l’Europa dicendo che Trump rispetterà la NATO e le istituzioni europee, ma ha anche sottolineato che l’Europa deve diventare più indipendente in materia di sicurezza e difesa. Insomma, ora che gli Stati Uniti si defilano, Zelensky chiede all’UE di farsi carico della situazione.

L’Europa tra illusioni e realtà

Per anni l’UE ha seguito pedissequamente le direttive di Washington, adottando sanzioni contro la Russia e abbracciando la transizione energetica senza un piano concreto. Ora, con Trump che minaccia dazi e obblighi di acquisto, l’Europa si trova stretta tra la necessità di cercare nuove alleanze e il rischio di restare isolata.

Ursula Von Der Leyen ha annunciato una visita in India e ha improvvisamente ricordato l’importanza dei rapporti con la Cina. Troppo tardi? Probabilmente sì. Intanto, l’UE deve fare i conti con una crisi energetica, un’economia stagnante e una dipendenza totale dagli Stati Uniti per la sicurezza.

Trump cambia le regole del gioco

Trump ha dichiarato che ogni dollaro speso deve rendere l’America più sicura, forte e prospera. Nessun riferimento all’Europa o all’Ucraina. Le sue priorità sono chiare: ridurre gli impegni esteri e concentrarsi sulle questioni interne. La sua promessa di chiudere la guerra in Ucraina potrebbe diventare realtà, ma non senza sacrifici per Kiev.

Il nuovo segretario di Stato, Marco Rubio, ha confermato che si lavorerà immediatamente per un cessate il fuoco. Un cambiamento radicale rispetto alla politica di Biden, che ha invece puntato sull’escalation militare.

L’Europa allo sbando

L’Europa si trova in un vicolo cieco. Zelensky ora si appella a Bruxelles, ma l’UE ha dimostrato di non avere una politica indipendente e di essersi fatta trascinare in una guerra che non può vincere. Nel frattempo, Trump pensa agli interessi americani, lasciando Kiev e l’Europa a gestire il disastro che hanno contribuito a creare.

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Danilo Torresi

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