Massicci attacchi russi hanno colpito tutta l’Ucraina, con particolare intensità su Odessa e Kharkiv. Nel frattempo, Mosca rivendica la conquista di Dvoritchna, un villaggio strategico nella regione di Kharkiv. La situazione, sia al fronte che nelle retrovie, sembra peggiorare giorno dopo giorno, con un’accelerazione delle azioni militari e delle tensioni politiche. In questo articolo ti aggiorno sui principali sviluppi delle ultime 24 ore, sintetizzando le informazioni provenienti da vari report e analisi.
Odessa e Kharkiv sotto attacco
Nella notte tra il 27 e il 28 gennaio, la Russia ha lanciato oltre 100 droni contro diverse città ucraine, tra cui Odessa e Kharkiv. Secondo le fonti ufficiali ucraine, 65 di questi sono stati intercettati dalle difese aeree, ma i danni riportati raccontano una storia diversa. Odessa è stata colpita da droni e missili, causando quattro feriti e ingenti danni alle infrastrutture civili.
A Kharkiv, un attacco ha scatenato un incendio su un’area di 1.500 metri quadrati nel distretto di Novobavarski, interessando impianti produttivi e attività commerciali civili. Nonostante le dichiarazioni ucraine sull’efficacia delle difese, è evidente che gli attacchi russi continuano a causare danni significativi.
La conquista di Dvoritchna
Nel frattempo, Mosca ha annunciato la conquista del villaggio di Dvoritchna, situato nella regione di Kharkiv, sulla sponda occidentale del fiume Oskil. Questo avanzamento mette ulteriormente in difficoltà le forze ucraine, che cercano di difendere Kupyansk, una città strategica poco più a sud. Le fonti ucraine, però, negano la perdita del villaggio e parlano di combattimenti ancora in corso.
Secondo l’Institute for the Study of War (ISW), le operazioni russe nella zona non hanno ancora portato a progressi significativi. Tuttavia, la pressione crescente rende la situazione sempre più complessa per Kiev, che continua a perdere terreno nella regione.
Aggiornamenti dal fronte
Più a sud, nel Donetsk, la situazione non è meno critica. Ecco un quadro sintetico dei principali punti caldi:
- Pokrovsk: La città è al centro di intensi combattimenti. Le forze russe utilizzano piccoli gruppi d’assalto supportati da veicoli corazzati per avanzare, ma incontrano una forte resistenza ucraina. Tuttavia, il morale delle truppe di Kiev è messo a dura prova dalle diserzioni di massa, con il 40% delle nuove reclute che abbandonano le postazioni.
- Toretsk: Poco a nord di Pokrovsk, i russi hanno preso il controllo di alcune aree periferiche, mentre i combattimenti continuano nella zona della miniera.
- Velyka Novosilka: Già dichiarata conquistata dai russi, qui la resistenza ucraina è ormai limitata alle aree periferiche. Kiev ha ordinato il ritiro di alcune unità per evitare l’accerchiamento.
- Kursk: Nella regione russa, i combattimenti si concentrano vicino al confine con l’Ucraina, con attacchi mirati da entrambe le parti. Tuttavia, non si segnalano avanzamenti significativi.
La politica europea e la questione energetica
Sul fronte politico, l’alto rappresentante dell’Unione Europea ha ribadito l’urgenza di accelerare il processo di ingresso dell’Ucraina nell’UE. Tuttavia, le sanzioni contro la Russia continuano a creare divisioni interne. Orbán, dopo aver inizialmente posto il veto al rinnovo delle sanzioni, sembra aver fatto marcia indietro, forse in cambio di concessioni sul fronte energetico.
Peskov, portavoce del Cremlino, ha dichiarato che la Russia è pronta a riattivare le forniture di gas all’Europa, ma il quadro rimane incerto. La Francia, intanto, ha annunciato l’invio di caccia Mirage all’Ucraina entro il primo trimestre del 2025, consolidando la linea bellicista dell’UE.
La situazione in Ucraina continua a deteriorarsi. I bombardamenti incessanti, le avanzate russe e le difficoltà interne dell’esercito ucraino rendono il quadro sempre più complesso. Nel frattempo, l’Europa sembra incapace di trovare una linea comune, oscillando tra sostegno militare e difficoltà energetiche.
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