
Trump lo ha detto chiaro e tondo: Scordati la NATO. E, già che c’era, ha messo in chiaro un altro punto: vuole le terre rare dell’Ucraina. Ah, e non ha dimenticato di lanciare un’altra frecciatina all’Europa, accusandola di essere nata per fregare gli Stati Uniti e minacciando nuovi dazi al 25% su tutto, dalle auto ai biscotti al burro.
E noi? Zitti, come al solito. Ma vediamo nel dettaglio cosa sta succedendo.
L’accordo sulle terre rare: chi ci guadagna davvero?
Domani (28 febbraio), Zelensky e Trump dovrebbero firmare l’accordo sulle terre rare. E no, non è un buon affare per l’Ucraina. Anzi, a dire il vero, l’unico che ci guadagna qualcosa è proprio Trump.
L’accordo prevede che il 50% di tutte le vendite delle terre rare ucraine vada in un fondo di investimento gestito congiuntamente dagli Stati Uniti e dall’Ucraina. In pratica, gli USA si prendono metà dei profitti di tutto il sottosuolo ucraino. Un affare? Sì, ma solo per gli americani.
Zelensky ha provato a chiedere garanzie di sicurezza. Trump ha risposto “Scordatelo”. Nessuna garanzia di sicurezza dagli Stati Uniti, solo un vago “Chiederemo all’Europa di farlo”. Insomma, gli americani incassano e l’Europa si becca il problema. Geniale, no?
No NATO per l’Ucraina: Trump spezza l’incantesimo
Trump è stato cristallino: Dimenticati la NATO. Ha spiegato a Zelensky che l’adesione dell’Ucraina all’Alleanza Atlantica è stata la scintilla che ha acceso la guerra. E ora, con la Russia sempre più vicina a Trump, l’ultima cosa che vuole è un’altra crisi internazionale a causa della NATO.
Questo lascia Zelensky praticamente senza alternative. O accetta le condizioni di Trump (terre rare in cambio di sicurezza, ma senza NATO), o rischia di restare completamente isolato.
E l’Europa? La solita figura da “peracottari”
Mentre Trump detta le condizioni e fa accordi a destra e a manca, l’Europa rimane a guardare. Macron è andato a “inchinarsi” (per non dire altro) a Washington, cercando di ritagliarsi un ruolo che ormai non ha più. Trump lo ha liquidato con un sorriso e un buffetto sulla spalla.
Domenica ci sarà un vertice della difesa europea nel Regno Unito, ma non aspettarti grandi cose. L’Europa non sa cosa vuole fare: vuole armarsi? Vuole armare Kiev? Vuole la pace? Vuole le truppe in Ucraina? Non si è ancora capito. E intanto continua a piagnucolare perché è stata esclusa dai negoziati.
Trump minaccia l’Europa con dazi al 25%
Come se non bastasse, Trump ha minacciato di imporre dazi al 25% su tutte le esportazioni europee verso gli Stati Uniti. E ha spiegato anche il perché: secondo lui, “L’Unione Europea è stata creata per fregare gli Stati Uniti”.
Gli esportatori europei (soprattutto quelli del settore automobilistico) stanno tremando. E l’Europa? Silenzio totale.
I nostri leader continuano a fare finta di niente, forse sperando che Trump si dimentichi di queste minacce (spoiler: non succederà).
Peacekeeping europeo in Ucraina: una bomba a orologeria
Uno degli scenari più surreali è quello delle truppe di peacekeeping europee in Ucraina. Sì, hai capito bene. Paesi europei che stanno ancora armando Kiev contro Mosca, dovrebbero ora mandare i loro soldati come “forze di pace”. Geniale, vero?
Ovviamente, Trump non ha nulla in contrario. Anzi, gli fa pure comodo. “Voi vi prendete tutti i rischi, noi incassiamo vendendovi le armi”, ha detto in sostanza. E l’Europa sembra persino disposta a farlo.
Mosca, però, ha già detto di no. Lavrov è stato categorico: “Non possiamo prendere in considerazione alcuna opzione quando si tratta delle forze di pace europee”. E ha ragione: come potrebbero essere “imparziali” dei paesi che stanno ancora armando Kiev?
La strategia di Trump: profitto senza rischi
Diciamolo chiaramente: Trump sta giocando una partita tutta sua. Vuole chiudere la guerra in Ucraina, ma solo perché gli conviene dal punto di vista economico.
Ha già guadagnato abbastanza durante la guerra (vedi alla voce “vendite di armi” e “gas liquefatto”), e ora vuole passare alla fase successiva: spolpare l’Ucraina delle sue risorse.
•Nessuna garanzia di sicurezza per Kiev.
•Nessun coinvolgimento americano in missioni di pace.
•Nessun altro aiuto militare.
•Terre rare al 50% per gli USA.
•Dazi al 25% all’Europa.
Un piano perfetto, per gli Stati Uniti. E l’Europa? Cornuta e mazziata.
L’Europa si sveglierà mai?
Trump lo sta dicendo chiaro e tondo: vuole affossare l’Europa. Come? Impedendole di avere una politica energetica indipendente, prendendo tutto il possibile dall’Ucraina e imponendo dazi su tutte le esportazioni europee.
E noi cosa facciamo? Niente. Macron è andato a fare la bella statuina a Washington, Meloni tace, e gli altri leader europei balbettano frasi senza senso. Domenica si incontreranno per discutere della difesa comune, ma senza un piano chiaro.
Abbiamo capito tutti il gioco di Trump, tranne i nostri politici.
Un ultimo pensiero (amaro)
L’Europa continua a illudersi di contare qualcosa nei giochi geopolitici, mentre gli Stati Uniti la trattano come un parco di divertimenti. Vengono qui, si prendono quello che vogliono (soldi, gas, risorse) e se ne vanno.
E noi continuiamo a fare i bravi cagnolini, sperando in una carezza dal padrone americano.
L’Europa deve svegliarsi e trovare una sua identità, prima che sia troppo tardi. Ma a giudicare da come stanno andando le cose, non ci scommetterei un euro.
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