Finalmente è successo! Zelensky ha svelato alla Rada ucraina il tanto atteso “Piano di Vittoria”. Da quanto ne parlavano, sembrava l’arrivo di Babbo Natale, ma alla fine è arrivato con cinque punti (più altri tre che resteranno segreti… perché sennò che gusto c’è?). Zelensky ha dichiarato che questo piano potrebbe porre fine alla guerra… entro il 2025.
Ora, facciamo un viaggio nel meraviglioso mondo di questo piano geniale, pezzo per pezzo, e vediamo un po’ se tra una risata amara e l’altra riusciamo a capirci qualcosa.
Punto 1: L’Ucraina nella NATO, il grande sogno
Cosa si potrebbe fare di meglio per placare il conflitto se non invitare l’Ucraina direttamente nella NATO? Zelensky ci tiene a sottolineare che l’adesione alla NATO aprirà le porte all’integrazione europea. Ora, se ti sembra familiare, non ti sbagli: era uno dei motivi che avevano spinto Putin a lanciare l’invasione nel 2022. Ma non facciamoci distrarre dai dettagli. Per Zelensky, questo è un passaggio cruciale verso la tanto agognata vittoria.
Punto 2: Operazioni difensive (e non solo) sul territorio russo
Zelensky ha un’idea un po’ fuori dagli schemi per difendere l’Ucraina: colpire direttamente in casa del nemico. Niente più zone cuscinetto in Ucraina, si va a prevenire i rischi direttamente in Russia! Ecco perché propone operazioni congiunte con i paesi europei, in modo da intercettare missili e droni russi prima che arrivino a destinazione. Confermata anche la richiesta revocare le restrizioni sull’uso di missili a lungo raggio, così da permettere all’Ucraina di attaccare in profondità sul territorio russo.
Punto 3: Un bel pacchetto di deterrenza non nucleare
Qui l’Ucraina non si accontenta di qualche missile in più. No, no, si parla di basi e sistemi missilistici come quelli da piazzare in Germania. Praticamente, Zelensky sogna un’Ucraina blindata e pronta a rispondere a ogni mossa della Russia. Non ci saranno testate nucleari, ma il messaggio è chiaro: qui non si scherza. Però, diciamocelo, mettere basi missilistiche a due passi dalla Russia suona un po’ come tirare la corda finché non si spezza.
Punto 4: Sanzioni, sanzioni e ancora sanzioni
Ah, le sanzioni! Zelensky propone di rafforzare le sanzioni contro la Russia. Il problema? Quelle attuali sembrano funzionare alla grande… ma contro l’Europa. Mentre qui ci lamentiamo per le bollette e i prezzi del gas alle stelle, la Russia se la ride e stringe accordi con paesi che prima nemmeno si degnava di salutare. Ma non preoccuparti, Zelensky è convinto che un altro giro di sanzioni farà la differenza. Come? Non è ben chiaro.
Punto 5: Dopo la guerra, l’Ucraina proteggerà l’Europa
L’ultimo punto è il vero colpo di scena: secondo Zelensky, una volta finita la guerra, l’esercito ucraino sarà così esperto da poter rafforzare la NATO e persino prendere il posto delle truppe americane in alcune basi europee. Sì, hai capito bene: le truppe ucraine, dopo la guerra, potrebbero stazionare nelle basi NATO in tutta Europa. Non è che qui qualcuno sta confondendo l’invasione della Russia con un’invasione dell’Europa, vero?
Cosa manca? Ah sì, la pace
Dopo aver letto questo piano, ci si chiede: dov’è finita la pace? Se quello che ha scatenato la Russia è esattamente ciò che Zelensky sta proponendo (NATO, missili a lungo raggio, operazioni sul territorio russo), come si può pensare che questo piano possa portare a una fine del conflitto? Forse i tre punti segreti sono quelli che faranno davvero la differenza. Ma nel frattempo, mentre i russi avanzano e gli ucraini continuano a cadere, sembra che la pace sia un miraggio lontano.
Le reazioni? Sobrietà, per favore
Dalla Russia, la risposta è stata secca: “L’Ucraina dovrebbe tornare sobria”. Peskov, portavoce del Cremlino, ha detto chiaramente che l’unica via per porre fine alla guerra è che Kiev si renda conto dell’inutilità della sua attuale politica. Ma tranquilli, secondo Zelensky c’è speranza: basta trascinare la NATO e l’Europa nello scontro diretto, e la vittoria è garantita. Dov’è che ho già sentito qualcosa del genere?
Vittoria o illusione?
Insomma, questo piano presentato da Zelensky alla Rada sembra più un tentativo di tirare la guerra per le lunghe che di risolverla. La NATO, i missili, le basi, le sanzioni: sono tutte mosse che potrebbero prolungare il conflitto piuttosto che fermarlo. Ma nel frattempo, mentre aspettiamo la vittoria annunciata per il 2025, non ci resta che sperare che i famosi tre punti segreti nascondano davvero la chiave per la pace. Forse.
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