Putin e Belousov: “Possibile Conflitto Armato NATO-Russia in Europa nei Prossimi Decenni”


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Se Trump non dovesse farcela, tranquilli: ho fonti sicure che mi hanno assicurato che interverranno “loro”. Esco adesso da una riunione importantissima con gli alieni. Sì, proprio quelli che, a detta dei media, stanno facendo capolino con strani droni in giro per il mondo, soprattutto nel New Jersey. Perché, come ben sappiamo dai film americani, gli alieni atterrano solo negli Stati Uniti (sarà mica un caso?). Ma ammesso che esistano e vogliano interferire, siamo proprio certi che siano venuti in pace? E siamo sicuri che siano tutti uguali e non divisi in “fazioni” come noi umani?

Nel frattempo, torniamo al nostro pianeta. Ministri della Difesa, vertici russi, leader europei, Putin… Tutti hanno detto la loro, e indovinate un po’? Tutte le dichiarazioni puntano in un’unica direzione: la guerra. Come se non bastasse, Mosca deve prepararsi alla possibilità di un conflitto armato con la NATO in Europa nei prossimi decenni. Lo ha detto il Ministro della Difesa russo, Belousov, come riportato da Le Monde. Dopo l’intervento di Putin, Belousov ha aggiunto dettagli interessanti.

Secondo Mosca, la Russia avrebbe conquistato circa 4500 km² di territorio in Ucraina solo nel 2024 (futuro prossimo, visto che stanno “tirando le somme” anticipatamente) e starebbe avanzando a un ritmo di circa 30 km² al giorno. Non ci sono dati sulle perdite russe, argomento “riservato”, ma sulle perdite ucraine sì: il Ministero della Difesa russo afferma che sono 560.000 unità tra morti e feriti quest’anno, e un totale di 1 milione dall’inizio del conflitto nel 2022. Numeri spaventosi, in netto contrasto con le cifre fornite da Kiev, che parla di un numero di vittime decisamente inferiore, intorno alle 40.000 o giù di lì. Insomma, la “guerra dei numeri” continua.

Belousov sostiene che le Forze Armate russe debbano essere pronte a qualsiasi scenario, compresa la possibilità di uno scontro con la NATO in Europa nei prossimi decenni. E, diciamocelo, con la tensione attuale non suona poi così assurdo. Intanto, mercoledì c’è un vertice con Zelensky e la NATO per parlare di eventuali “peacekeeper” in Ucraina. Ma quali peacekeeper, se non c’è la pace? Kaja Kallas dice “niet”: prima serve un accordo, e la Russia non sembra averne alcuna intenzione.

Nel frattempo, l’Ucraina non chiede missioni umanitarie, ma armi, difesa e supporto. Secondo alcuni Ministri degli Esteri europei, la garanzia di sicurezza migliore per Kiev sarebbe l’ingresso nella NATO. Geniale, no? Il motivo principale per cui tutto è iniziato nel 2022 è proprio l’avvicinamento dell’Ucraina alla NATO, e la soluzione sarebbe farcela entrare davvero. A meno che gli alieni non decidano di intervenire, ma dubito che la NATO abbia un piano per quello.

Durante una riunione del Consiglio del Ministero della Difesa russo, Putin ha affermato che l’Occidente ha spinto la Russia oltre le sue “linee rosse”, costringendola a reagire. In parole povere, se gli Stati Uniti dislocheranno i loro missili in Europa, Mosca farà lo stesso, abbandonando ogni restrizione. La Russia si dice pronta ad ogni scenario, incluso quello di un uso strategico di missili ipersonici.

Ad ascoltare queste parole, c’è poco da sperare in una soluzione pacifica: da una parte nessuno vuole scendere a patti, dall’altra chi ottiene vantaggi sul campo non ha motivo di negoziare. Se Trump non riuscirà a mettere fine a tutto ciò come ha promesso, allora cosa ci rimane? Gli alieni, probabilmente, o qualche invenzione dell’ultima ora. E quei droni non identificati che volano impunemente nei cieli americani (e non solo) ne sono un curioso “indizio”.

Certo, potremmo anche buttarla sull’ironia, immaginare che questi droni siano il modo di qualcuno per mostrare i muscoli (tipo levare la maglietta prima di un combattimento), o forse davvero altri mondi ci osservano. Ma, a noi comuni mortali, resta la sensazione di essere in mezzo a un gioco d’azzardo senza regole, dove ognuno rilancia la posta con armi sempre più letali, e nessuno sembra pronto a dire “basta”.

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Danilo Torresi

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