I russi “si stanno riarmando con successo” | la Germania avverte e non esclude soldati in Ucraina


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La Germania verso lo scontro?

Dalle ultime notizie sembra che la Germania stia spingendo sempre di più verso una posizione di confronto con la Russia. Le dichiarazioni dei politici tedeschi, amplificate dalla campagna elettorale in corso, lasciano intendere una volontà di non escludere scenari di guerra. Olaf Scholz ha recentemente bloccato (per poi forse ripensarci) un pacchetto di aiuti militari da 3 miliardi di euro all’Ucraina. Una mossa che sembra più indirizzata a raccogliere consensi elettorali che a risolvere la crisi.

In tutto questo, il Ministro della Difesa Pistorius ha aperto alla possibilità di una partecipazione tedesca in una “missione di pace” in Ucraina, non appena la situazione lo richiederà. Ma missione di pace o preludio di uno scontro più ampio?

La Russia e il riarmo: realtà o propaganda?

Le affermazioni di un Maggiore tedesco sul riarmo russo non passano inosservate. Secondo lui, l’esercito russo starebbe producendo più carri armati, missili, munizioni e droni di quanto si potesse immaginare, compensando ampiamente le perdite sul campo. Ma come si concilia questa narrativa con quella che ci racconta di un’armata in difficoltà, incapace persino di riparare i mezzi? E soprattutto: se la Russia fosse davvero così in crisi, come mai l’Ucraina non ha ancora avuto la meglio, nonostante il sostegno armato di quasi 50 Paesi?

Forse siamo di fronte a una strategia mediatica mirata: dipingere un nemico contemporaneamente debole e minaccioso. Un’ambivalenza che serve a giustificare ulteriori invii di armi e fondi, sottraendo risorse ad altri settori come la sanità o le pensioni. Insomma, una scusa utile per alimentare la macchina bellica.

Il punto caldo: i progressi russi sul campo

I report delle ultime 24 ore parlano chiaro: la Russia sta avanzando nei pressi di Pokrovsk e Velika Novosilka, sfruttando la superiorità in termini di risorse e personale. Persino fonti ucraine, come Ukrainska Pravda, confermano la difficoltà delle truppe locali a contenere l’avanzata.

Secondo ISW non mancano le difficoltà logistiche per Mosca, con una resistenza ucraina che sfrutta strategie di difesa mobile. Ma se i risultati sul campo sembrano confermare il riarmo russo, viene da chiedersi quanto sia verosimile l’immagine di una Russia allo stremo che ci viene spesso proposta.

Missioni di pace o nuovi fronti di guerra?

La proposta di inviare truppe NATO per garantire la pace in Ucraina ha suscitato parecchie perplessità. Può davvero essere considerata neutrale una forza composta da Stati già coinvolti nel conflitto? Alcune voci alternative come la leader di BSW – Sahra Wagenknecht – suggeriscono di affidare il compito a potenze come Brasile, India o Cina, che hanno mantenuto un ruolo di mediazione.

Intanto, in Germania, il partito di destra AfD, contrario a questa politica di escalation, sta guadagnando consensi. Le prossime elezioni saranno un banco di prova per capire se la popolazione sosterrà questa linea di confronto o se chiederà una svolta.

L’attuale situazione riflette un equilibrio precario: da una parte, un Occidente che arma l’Ucraina in nome della difesa, dall’altra una Russia che risponde potenziando la propria macchina bellica. In mezzo, il rischio di una guerra diretta che coinvolga la NATO.

Ma il vero interrogativo è un altro: a chi giova tutto questo? Non ai cittadini europei, che vedono risorse economiche dirottate verso le armi mentre i servizi pubblici arrancano.

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Danilo Torresi

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