Scopri l’impatto della proposta di direttiva europea “Epbd” sull’efficienza energetica degli edifici e come gli incentivi fiscali strutturali sarebbero un’ottima soluzione per evitare le potenziali sanzioni per il mancato efficientamento energetico degli edifici in Italia entro il 2030
La proposta di direttiva europea “Epbd” per le nuove regole sull’efficienza energetica degli immobili, che doveva essere esaminata il 24 gennaio dalla Commissione ambiente dell’Europarlamento, potrebbe slittare a inizio febbraio. L’obiettivo è quello di arrivare in marzo al voto finale su un testo che costituisca la posizione negoziale dell’Europarlamento in vista della trattativa con il Consiglio. Il pacchetto fa parte della politica ambientale “Fit for 55” che punta alla riduzione delle emissioni di CO2 del 55% entro il 2030 rispetto ai dati del 1990. Dal 2030 in poi, i nuovi edifici privati dovranno iniziare a “mettersi in regola” con gli obiettivi ambientali del New Green Deal, il che significa che gli edifici dovranno consumare poca energia, essere alimentati da fonti rinnovabili e non emettere emissioni di carbonio da combustibili fossili.
Impatto sul mercato immobiliare
La proposta di direttiva europea “Epbd” per le nuove regole sull’efficienza energetica degli immobili potrebbe avere un impatto significativo sul mercato immobiliare italiano. Uno dei principali effetti potrebbe essere il deprezzamento degli edifici con classi energetiche più basse, poiché questi edifici potrebbero non soddisfare i nuovi standard minimi di efficienza energetica.
Le criticità in Italia
Il mercato immobiliare italiano è caratterizzato da una grande frammentazione della proprietà, con molti edifici di proprietà privata e una scarsa presenza di grandi società immobiliari. Questa situazione rende più difficile l’adozione di misure efficaci per migliorare l’efficienza energetica degli edifici, in particolare nei centri storici dove spesso la presenza di difformità urbanistiche rende difficile intervenire.
Vietate le compravendite e gli affitti
La proposta di direttiva europea “Epbd” prevede sanzioni per gli edifici che non rispettano i nuovi standard minimi di efficienza energetica, ma queste sanzioni sono a discrezione degli Stati membri. Inoltre, mentre l’impossibilità di vendere o affittare gli edifici non conformi è una possibile conseguenza, non è ancora stata confermata ufficialmente. Ciò nonostante, è importante che i proprietari degli edifici adottino misure per migliorare l’efficienza energetica degli edifici, attraverso interventi di riqualificazione energetica, utilizzando gli incentivi fiscali messi a disposizione dallo Stato. In questo modo, non solo si eviteranno sanzioni potenziali ma si favorirà una maggiore sostenibilità ambientale e si garantirà un maggiore comfort abitativo agli utenti.
Necessario un sistema di bonus strutturale
Per contrastare questi effetti negativi, è necessario che il governo italiano adotti un sistema di agevolazioni fiscali strutturali che incentivi la riqualificazione energetica degli edifici. Questo sistema dovrebbe essere in grado di coinvolgere un gran numero di edifici e di proprietari, in modo da poter raggiungere gli obiettivi ambiziosi fissati dalla direttiva europea.
Importante anche la sicurezza antisismica
Inoltre, l’Italia è un paese a rischio sismico, quindi è necessario che l’intervento sull’efficienza energetica vada di pari passo con gli interventi di adeguamento sismico degli edifici, per garantire sicurezza e comfort abitativo agli utenti.
Conclusioni
In sintesi, la direttiva europea “Epbd” potrebbe avere un impatto significativo sul mercato immobiliare italiano, ma per evitare effetti negativi è necessario che il governo italiano adotti un sistema di incentivi fiscali strutturali per la riqualificazione energetica degli edifici e che si intervenga anche dal punto di vista antisismico per rendere gli edifici più sicuri.
Tieni sotto controllo i contenuti del Sito e del Canale YouTube, perché analizzerò prontamente la bozza della direttiva quando verrà discussa nelle prossime settimane.
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grazie
ma l’obbligo non prevede di passare dalla classe G (la più bassa) a F entro il 2030 e successivamente ad E entro il 2033 ?
se è così perchè tutto questo clamore (leggi patrimoniale) quando basta sostituire la caldaia: che con i bonus attuali comporta una spesa di circa €. 1.000,00 !!!